Tuesday, September 21, 2004

Dagospia 21/9/ 2004

Usa e Riusa

Barbara Ragazzon per Dagospia


UMILIATO IL BIAGI D'AMERICA
Si dimette? Non si dimette? Dan Rather, 73 anni, era considerato il giornalista tv piu' famoso e attendibile d'America. Fino a ieri, quando la Cbs ha ammesso che il suo ultimo scoop era una bufala. Il documento del 1973 contro il giovane Bush imboscato nella Guardia Nazionale in Alabama per sfuggire alla guerra vera in Vietnam e' un falso. Si e' conclusa cosi' una via crucis durata quasi due settimane, da quando l'altrimenti prestigioso programma "60 Minutes" aveva trasmesso il servizio di Rather.
Esce cosi' di scena la colonna del giornalismo Usa degli ultimi quarant'anni: nato in Texas come Bush, giornalista dal 1950, alla Cbs dal '60, Rather subentro' nel 1981 a Walter Cronkite, massimo sacerdote dei Tg serali americani, quelli delle 18.30.
Ma la sua faccia era diventata famosa in tutti gli Usa gia' nel '63, quando copri' la tragedia di Dallas, e
poi come corrispondente da Saigon. Sette libri all'attivo, le uniche due interviste di un giornalista tv americano a Saddam Hussein (una nel '91, l'altra nel 2003 pochi giorni prima della guerra), fra i suoi ultimi scoop c'era stato quello della prigione di Abu Ghraib. La figura di m. di Rather rappresenta la fine della credibilita' per le news serali dei network, un ulteriore regalo al giornalismo partigiano di destra della Fox tv di Murdoch, e un successo per i blog di internet che per primi hanno messo in dubbio la veridicita' del documento "svelato" da Rather .

MAFIOSI D'AMERICA
Le organizzazioni degli italoamericani strillano contro la cittadinanza italiana per Robert De Niro, contro il nuovo cartone animato "Shark Tale" di Steven Spielberg e contro i "Sopranos" (appena pluripremiati agli Emmys), perche' non vogliono essere sempre associati ai mafiosi. Peccato pero' che non sappiano fare pulizia al proprio interno. Si e' scoperto infatti che Perry Criscitelli, presidente del comitato organizzatore della settimana di feste per San Gennaro a Little Italy, in corso a
New York, e' niente di meno che un esponente del clan Bonanno. Dimissioni immediate, minaccia da parte dell'ex sindaco Rudy Giuliani di abolire la festa, e alla fine i poveri italoamericani hanno dovuto inserire nel comitato organizzatore un ex "federal prosecutor" (procuratore della pubblica accusa), Nelson Boxer, che italoamericano non e', ma che dieci anni fa riusci' a ripulire la festa dal controllo da parte dei cumpa' della famiglia Genovese. Che umiliazione.

DENTIFRICIO E DETERSIVO ANTI-GAY
Due potenti gruppi di cristiani conservatori Usa, Focus on the Family e la American Family Association del reverendo Donald Wildmon, accusano la societa' Procter & Gamble di essere favorevole ai matrimoni gay, e per questo invitano i propri aderenti a boicottare i due prodotti piu' diffusi della multinazionale di Cincinnati (Ohio): il dentifricio Crest e il detersivo Tide. Il portavoce Procter & Gamble precisa che la questione riguarda una legge locale di Cincinnati che discrimina gli omosessuali, e che viene in effetti criticata sul sito web della societa'.

GLOBALI EVASIONI
Le multinazionali Usa hanno messo a bilancio la cifra record di 149 miliardi di dollari di profitti per il 2002 in paradisi fiscali come Bermuda, Singapore, Irlanda, Lussemburgo e Cayman. All'Irs (Internal Revenues Sevice), cioe' il ministero delle Finanze statunitense, sono furibondi: ogni loro tentativo di limitare questa colossale elusione fiscale e' stato finora bloccato dalla piu' potente lobby del mondo, quella dei giganti multinazionali, che anche quest'anno finanziano generosamente entrambi i candidati alla presidenza Usa.

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