Friday, October 01, 2004

Newsweek e Time

per il quotidiano puntocom

PARLIAMO D'ALTRO: DYLAN
Questa settimana Newsweek compie una scelta che fa discutere. Mette in copertina Bob Dylan, che ha l'autobiografia in uscita il 12 ottobre. L'anteprima e' succulenta, ma egualmente con tutto quello che sta succedendo in Iraq e a un mese dal voto presidenziale, si tratta di una decisione abbastanza eccentrica. Anche perche' il settimanale puo' vantare uno dei migliori commentatori di politica estera degli Stati Uniti, il quarantenne kissingeriano Fareed Zakaria (direttore dell'edizione internazionale, autore del libro "Il futuro della liberta'" pubblicato in Italia da Rizzoli), il quale proprio in questo numero si produce nella brillante inchiesta d'apertura su, appunto, Iraq ed elezioni. Newsweek pero' non ha il coraggio di infliggere Dylan in copertina anche al resto del mondo, e lo limita all'edizione domestica. Per le tre edizioni internazionali (Europa, Asia, Sudamerica) opta per un altrettanto disimpegnato "La scienza di mente & corpo". Tuttavia, se il cantautore 63enne dovesse riuscire ad aggiudicarsi il Nobel della letteratura (il vincitore verra' annunciato la prossima settimana), al quale e' candidato ormai da anni, per Newsweek sara' una scommessa vinta.

TIME IMPEGNATO
Scelta coraggiosa invece per il settimanale concorrente Time, che mette il Sudan in copertina su tutte le sue edizioni (tranne quella del Pacifico, dedicata al terrorismo in Indonesia). Sui media statunitensi di destra il Sudan viene citato sempre piu' spesso come esempio dell'inanita' dell'Onu: "Ci accusano di unilateralismo in Iraq, ma vedete che disastri succedono quando l'America non interviene?", e' il ritornello dei commentatori repubblicani. E sabato scorso anche David Brooks, l'intelligente editorialista conservatore del New York Times (l'unico con William Safire a bilanciare i vari anti-Bush Kristof, Dowd e Krugman), ha criticato l'inazione delle Nazioni Unite in Sudan. Quanto al terzo newsmagazine statunitense del lunedi', U.S. News and World Report, conferma la propria inutilita' dedicando la copertina a un'inchiesta sugli indiani d'America.

TRILOGIA BUSHIANA CON O'REILLY DI FOX
E' iniziata lunedi' sera un'interminabile intervista-soffietto in tre puntate al presidente George Bush junior da parte di Bill O'Reilly, campione del canale Fox News (proprieta' Rupert Murdoch), forsennatamente repubblicano. O'Reilly, che e' anche autore di best-seller politici, e' il piu' aggressivo fra i commentatori della sera della Fox, tanto che il suo talk show O'Reilly Factor delle ore venti viene sempre replicato alle 23. Il suo slogan ufficiale e' "fair and balanced", ma la sua obiettivita' risulta "equa e bilanciata" quanto quella di un Michael Moore, sul fronte opposto.

Barbara Ragazzon

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