Friday, October 28, 2005

Riviste Usa per trentenni

STELLE E STRISCE SONO COSI' DOLCEMENTE COMPLICATE

Target trentenni? Ufo, oggetti volanti non identificati

quotidiano PuntoCom, giovedi 27 ottobre 2005

Le più desiderate sono le donne trentenni. Belle, inquiete, danarose, spendaccione, imprevedibili. Sempre più difficili da attrarre, catturare, incasellare. Durante la loro American Magazines Conference che si è appena conclusa a Portorico, gli editori statunitensi si sono trovati d’accordo su poche cose. Una di queste, è che il target di gran lunga più seducente per i pubblicitari è quello delle “thirty-something”, dai trenta in su. Si è quindi aperta la lotta per raggiungerlo con settimanali e mensili. I “femminili”? Concetto passé: “Ora il mezzo più interessante per gli advertisers è il ‘celebazine’, ovvero il magazine sulla vita privata delle celebrities, arricchito con articoli di moda, attualità, costume, cucina, salute”, spiega Jeannie Pyun, già direttrice di ‘Organic Style’, appena chiuso dalle edizioni Rodale.

Il modello per tutti è ‘Us’ dell'editore Jann Wenner, il settimanale che ha avuto successo nel porsi a metà strada fra gli aborriti supermarket tabloids della American Media (‘National Enquirer’, ‘Star’, ‘Globe’), forti come tiratura ma deboli per appeal pubblicitario, e la corazzata ‘People’ del gruppo Time Warner, che nel 1974 cominciò la sua scalata verso gli attuali 3,8 milioni di copie. Ora la direttrice di ‘Us’, Janice Min, ha firmato un nuovo contratto da un milione di dollari per sviluppare - sempre per Wenner - un nuovo settimanale dedicato a donne “indaffarate”: troppo “busy” per sciupare tempo a interessarsi alla vita di altre donne, seppur vip, anche perchè dotate di una vita privata soddisfacente, che non necessita di compensazioni alienanti o di contemplazione onirica di vite altrui.

“Ma il problema vero è che non esiste più un tratto unificante, per le odierne trentenni”, avverte Sally Koslow, già direttrice dei mensili ‘Lifetime’ (gruppo Hearst) e McCall’s, “perchè ci sono le sposate e le single, quelle appena uscite dall’università e quelle con posizioni già importanti, le mamme arrivate al terzo figlio e quelle determinate ad aspettare i quarant’anni prima avere il primo... Sono i dieci anni d’età con le maggiori differenze al proprio interno”.

Il problema dei femminili è che invecchiano assieme alle loro lettrici. Perfino ‘Us’, le cui tirature stanno ancora aumentando, è già arrivato a un’età media di 31 anni, e in crescita. Pubblicazioni ormai sedute, come ‘Good Housekeeping’ o ‘Family Circle’, hanno lettrici fra i tardi anni quaranta e i primi cinquanta con figli ormai teenager, che decidono da soli i propri acquisti. Quanto di più lontano dalle preziose trentenni con tanti soldi da spendere e molte ragioni per farlo, perchè comprano sia per se stesse che per gli altri (figli, mariti, fidanzati). ‘Redbook’ viene spacciata ancora ai pubblicitari come “rivista per donne trentenni sposate”, ma è scivolata su un’età media di 43 anni. Per non parlare di ‘Glamour’, forse il caso più estremo di “slittamento di target”: destinato in teoria alle ventenni, finisce per essere letto dalle trentenni ancora interessate a farsi belle per conquistare un uomo.

Quindi, ecco il moltiplicarsi di nuove testate. Riviste di shopping come ‘Domino’, ‘Lucky’, ‘Shop Etc.’. Cure di ringiovanimento per classici come ‘Vogue’, ‘Elle’, ‘Marie Claire’, ‘Cosmopolitan’. E aggiustamenti per riviste di successo come ‘Oprah’ (Hearst) e ‘Real Simple’ (Time). Ma anche chiusure improvvise, come quelle dei mensili ‘Lifetime’ e ‘Organic Style’.

Ora Bauer Publishing, che edita ‘In Touch’, vivace concorrente di ‘Us’, prepara una nuova rivista con il magico mix cibo-moda-celebrità. Anche Martha Stewart, uscita di prigione, si sta lanciando nell’avventura. E Jane Pratt, dopo aver dato il proprio primo nome al mensile ‘Jane’, sta per fondarne un altro col secondo: ‘Elizabeth’. La regina del gossip Bonnie Fuller ha impreziosito ‘Star’, e ora pure lei sta sondando il terreno.

Due mesi fa Hearst ha lanciato ‘Quick and Simple’, con testi brevi e tanti consigli pratici sul modello internet. Questa settimana Rodale ha fatto partire ‘Woman’s Health’, che aveva come target le singles e che invece si ritrova a sorpresa molte lettrici sposate o fidanzate. A novembre Fairchild (gruppo Condè Nast) manda in edicola ‘Cookie’, per genitori ricchi che viaggiano, si arredano la casa e vestono bene: tiratura, 300mila copie. E Disney risponde da febbraio con ‘Wondertime’, anch’essa 300mila copie, meno shopping e più articoli sui figli piccoli, minori di sei anni: che si presume siano quelli delle coppie dei trentenni, ma che i cambiamenti demografici potrebbero rendere attraente per le quarantenni.

Barbara Ragazzon

0 Comments:

Post a Comment

<< Home